Eccomi con l’ultimo dei quattro post programmati
con la finalità di condividere alcune “istruzioni per l’uso”.
Questa volta vi parlerò ti trasparenze.
Debora aveva fatto un’esauriente descrizione delle
caratteristiche di tre diversi supporti trasparenti in questo post .
Nella pratica quotidiana il vellum, quello vero, di
origine animale, fortunatamente non l’ho mai visto usare da nessuno, mentre
acetato e carta da lucido compaiono spesso nei lavori scrap.
Sia l’acetato sia la carta da lucido reagiscono
diversamente dalle carte scrap e dai cartoncini che normalmente usiamo quando
vengono sottoposti a determinati trattamenti e in questo post vi racconterò
quali difficoltà ho incontrato e superato grazie al collaudatissimo metodo che
si base su prove ed errori…
Cominciamo con l’Embossatura a freddo.
Non mi è mai capitato di vedere embossare
l’acetato, ma a me questo effetto piace e l’ho usato anche per la copertina di
un minialbum proposto a un meeting da Daniela Caré. L’insegnante aveva
suggerito l’uso di un acetato a pois bianchi, ma siccome io avrei dedicato
quell’album a una vacanza in montagna, ho preferito embossare l’acetato
trasparente dandogli l’effetto nevicata con un embosser folder che imprime pois di dimensioni diverse,
casualmente disposti, con concentrazione maggiore in alto. Questo è l’effetto
ottenuto.
Anche la carta da lucido embossata a freddo può
dare un tocco di originalità a un divisorio tra pagine di album. Bisogna però
tener presente che non tutti gli embossing folder hanno una buona resa sulla
carta da lucido, alcuni lasciano tracce poco nitide o addirittura provocano
tagli nella carta, come si può vedere nella foto. Si può ovviare
all’inconveniente interponendo il foglio trasparente tra due strati di carta da
stampante.
Da escludere tassativamente sull’acetato che si
deforma col calore, necessita di grande attenzione anche sulla carta da lucido,
che facilmente si scurisce, assumendo il colore caratteristico della tela
bruciata dal ferro da stiro… Dopo aver depositato la polvere è dunque
necessario tenere l’embosser regolato a una temperatura inferiore alla massima
(se l’embosser offre questa possibilità di scelta) a una distanza maggiore di
quella che utilizziamo per la carta scrap, muovendolo di continuo e in modo
rapido e arrestando il flusso di calore appena le linee appaiono completamente
gonfiate lungo tutto il contorno.
Un altro problema generato dalla trasparenza è dato dagli adesivi.
Il biadesivo, le colle e le glue dots siliconiche
si vedono, quindi o abbiamo la possibilità di coprirli o dobbiamo trovare delle
alternative.
Per la carta da lucido il problema si risolve con
con glue dots in foglietti per vellum e il risultato è perfetto.
Per l’acetato può essere consigliabile l’uso di
eyelets o di fermacampioni che assumono anche una valenza decorativa
Sulla stampa non mi sbilancio per niente, perché
ho capito che non c’è una regola. Anche tra le stampanti a getto d’inchiostro
ce ne sono alcune che stampano perfettamente e altre che fanno colare talmente
tanto inchiostro da sporcare i rulli e un numero notevole di fogli successivi.
Ci sono persone che scelgono l’opzione carta comune altre che si trovano meglio
con quella per carta fotografica, perciò vi dico che non potete far altro che
sperimentare il comportamento della vostra stampante.
Per quanto riguarda i timbri è totalmente
questione di gusti. A furia di sentir dire ai corsi che bisogna usare l’Archival
mi sono arresa e l’ho comperato. continuerò a portarlo ai meeting per
compiacere le insegnanti e a casa continuerò ad usare lo StazOn che a me piace
molto di più… mi raccomando però, non fate la spia con le maestre!
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