Che vita da scrapper: Quello che i video tutorial non dicono... (prima parte)

Avete presente quei video tutorial coi passaggi velocizzati? Il contrario della moviola, del rallenty, tipo quelli delle comiche di Benny Hill insomma… avranno un nome?
Io lo ignoro, ad ogni modo, in quei video tutto sembra estremamente semplice, se lo fa lei a quella velocità posso non riuscirci io alla velocità di Sid? (il bradipo Sid).

Yes i can!!!

Sì io posso... Non riuscirci!!




A seguire 4 monografie dedicate, iniziamo con le prime due, per le altre…attendere prego, attendere prego, attendere prego…

Prima Monografia

Il biadesivo

Il biadesivo, quale stupenda invenzione! Lo vidi per la prima volta agito in uno di quei video tutorial, appunto, e fu subito amore: Lavori puliti, mani pulite, si posiziona, si sbuccia…ecco si sbuccia così facilmente in quelle mani esperte che…ma perché io invece devo impiegare cinque tentativi di “pelame” che nel frattempo mi trasformo in Malgioglio, in cui
invece di ritrovarmi in mano la buccetta
quasi mi si stacca mezza striscetta
di quella attaccata in tutta fretta
e perché quando finalmente la buccetta decide di lasciare la sua appiccicosa metà mi ritrovo quella tutta raggrumata in una palletta
invece che distesa perfetta?

E nella tua mente inizia a configurarsi l’ennesimo bisogno: quell’uncino che sbuccia il biadesivo…
ed insieme matura quella comprensione: ecco a cosa serviva l’unghia del mignolo lunga al parrucchiere di quando ero bambina e al mio professore di tecnica!

Finalmente posizioniamo il biadesivo. Passaggio successivo attaccare la foto alla pagina, cosa che quando vedi fare nei famosi video pare che quelle mani siano dotate di bolla, metro laser, lame rotanti, che la coordinazione oculo manuale sia una perfetta macchina funzionante: attaccata, precisa, al primo colpo!
Poi tocca a te, è la tua volta: storta.
Mi sa che da piccola dovevo fare più giochi di incastri…
Presto! Ristacca! Ok, ok, solo un po' strato di cellulosa superficiale!
Riproviamo! Riattacca: storta!
Accidenti, ma che c’ha? Una memory form? Come si posiziona diritta una foto? C’è un trucco, un sistema taciuto??? Ed eccomi a destreggiarmi in un’azione di strappo violento tipo estetista sadica in ceretta mood e stavolta mi ritrovo ad estirpare fino all’ultima fibra di cellulosa… ed è subito buco!



Seconda monografia
La cordonatura

Cordono cordono cordonooo
Io soffro più ancora di te
Cordono cordono cordonoooo
Il male l’ho fatto più a me
Facevo le cose che dici tu
Avevo le stesse cose che hai tu
Ma poi mi hai abbandonato
 non si è più caricato
Il video si è fermato e sai?
Cordono cordono cordonoooo
Al solito improvviserai!

Io mi fido quando le tutorialiste ti rassicurano, mi fido quando mi regalano la loro saggezza, mi fido quando condividono i loro dogmi e così quando sentii pronunciare questa affermazione:
“siete voi alla fine che che orientate le pieghe cordonate con la pieghetta, i vostri angoli possono comunque combaciare…”
un senso di onnipotenza mi pervase, me lo ripetevo come un personale mantra di auto-sostegno, salvo poi prendere tristemente consapevolezza che il mio bazzil non si piega alla legge della pieghetta, lui in modo libero e ostinato va dove vuole, segue la sua direzione ed io mi ritrovo con due angoli spaiati. Sono destinata a subire questa persecuzione che trae la sua origine dal calzino in lavatrice, si vede che nella vita precedente sono stata una divorzista.
La pieghetta poi, che in mani altrui è un valido e indispensabile strumento atto ad addomesticare la carta ribelle, appunto, in mano mia diventa aggressiva, non si limita a piegare, lei taglia proprio.
E come se non bastasse, la mia pieghetta, si vede in fase contestatrice, mi esce dal seminato! Devia la sua rotta, mi fa un cambio di carreggiata con sorpasso a destra o a sinistra indipendentemente, infischiandosene di ogni codice etico, deontologico o stradale che sia!

Per ora è tutto, a voi studio, ma non perdetevi le prossime, mi raccomando!


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